Musicista, musicologa

venerdì 23 dicembre 2011

PEDAGOGIA MUSICALE E MUSICOTERAPIA NEL MODELLO DI ÉMILE JAQUES-DALCROZE

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Ebook Edizioni Circolo Virtuoso

Non poter abbracciare nessuno, è questa la cosa peggiore, non puoi sapere cosa vuol dire non poter abbracciare nessuno! Ogni giorno mi vengono in mente tutti quelli che potevo abbracciare, tutti quelli che non potrò più toccare!
Ogni giorno mi vengono in mente tutti gli odori che non potrò più sentire, odori che ti ricordano l’infanzia... ti ricordano l’aria di quella cucina... un vapore continuo fatto di suoni di pentole ribollenti che si mischiavano a parole, e bucce di patate, arance e mele ammonticchiate, e foglie di menta, elicriso e rosmarino appese a testa in giù sopra la stufa e l’odore di peperoni sulla fiamma viva, di salvia nelle mani che ti restava addosso tutto il giorno. Odori che non potrò più sentire! Non potrò più sentire per ricordare!
È stato un attimo... senza rumore, neanche un sibilo, niente. Mi è scivolato il toner. Mi sono chinata, stavo per raccoglierlo quando si è schiuso, è bastata una fessura, uno spiraglio e si aperto l'inferno... una stupida fotocopiatrice... quella goccia a far traboccare il mio corpo.
È bastato un ATTIMO! Un attimo senza ritorno. E per colpa di quell’attimo senza rumore, non avrai mai più la possibilità di ricordare... di ricordare la tua prima esistenza attraverso l’odore, perché ogni respiro diventa una fiamma che entrando in bocca e nelle narici ti ustiona.
Ti ustiona il petto, le vene, la testa, le ossa, lo stomaco, le viscere! E l'aria è come... non è più una cosa aerea, diviene pesante come la terra.
È stato un attimo... senza rumore, neanche un sibilo, niente.
Ma per me Vivere è tutto ciò che conta e allora inventerò ogni giorno un modo nuovo per adattarmi alla vita... e conservando i sensi intatti procederò con la stessa creatività, fierezza e ostinazione con cui vivevo l’altra mia vita!
L’amore, la musica, i ricordi, il respiro, il silenzio e la natura, la possibilità, il modo, per realizzare la mia nuova esistenza!
La musica che solo all’amore è seconda e che in esso è contenuta... la musica quella parentesi temporale, quella sospensione, quell’altrove in questa mia esistenza… la musica, mi rende forte, salda e stabile pur diventata tanto fragile che anche un vento leggero potrebbe trascinarmi via , in qualsiasi momento e senza preavviso!
E quando prendi in mano quel pezzo di legno con l’anima e lo appoggi tra il mento e lo sterno ci sei solo tu, niente potrebbe distrarti e farti aprire gli occhi. È come se intorno a te fossero spariti tutti, come se il tempo si fosse fermato e la terra si fosse presa una pausa. Ci sei solo tu con quel pezzo di legno con l’anima tra il mento e lo sterno… tu e le tue dita che premono... Nient’altro, solo un suono, una voce che è come se uscisse da te, dai tuoi nervi tesi, fusi con quelle quattro corde... E non importa più se sei alta, piccola, armoniosa, spigolosa... non importa se sei felice o triste… ti senti perfetta come un albero, un albero in mezzo a un campo di grano, un’ombra scura immersa nel giallo di un campo d’estate! Perfetta...  in quel tempo che si è fermato e in quel luogo dove la terra si è presa una pausa!
Possiate vivere tante parentesi, tante sospensioni, tanti altrove attraverso un arte meravigliosa chiamata musica.
Saluto i lettori come saluto tutti coloro che vengono a trovarmi... che posso solo vedere e che non potrò mai più toccare! E che pur di vedermi restano alla fine del sentiero di pietre appena sotto la veranda... farò con voi come faccio con loro... ci salutiamo così... io una mano di guanto alla mia gola, voi una mano nuda sulla vostra... gli occhi fissi negli occhi e i nostri piedi su pietre lontane. Restiamo così, distanti, a guardarci senza mani e braccia a trattenerci.
E alla fine, senza toccarci, ci tocchiamo!

(di Giovanna Nastasi)